Passione

Aforismi

Giulio Cesare Croce

Cavoli riscaldati né amore ritornato non fu mai buono.
Chi a se stesso non è buono, manco può esser buono per altri.
Chi all'uscir di casa pensa quello che ha da fare, quando torna ha finito l'opera.
Chi castiga la cagna, il cane sta discosto.
Chi crede ai sogni fonda i suoi pensieri nella nebbia.
Chi del ben d'altri si attrista, altri ride del suo male.
Chi domanda quello che non spera d'avere, a se stesso nega la grazia.
Chi dà il maneggio di casa alle donne, ha sempre il filiere all'uscio.
Chi dà pane ai cani d'altri, spesso vien latrato dai suoi.
Chi dà presto quello che promette, dà due volte.
Chi elegge l'armi vuol combattere con vantaggio.
Chi gratta la rogna d'altri, la sua rinfresca.
Chi guarda fisso nel sole, e non stranuta, guardati da quello.
Chi ha buon vino in casa, ha sempre i fiaschi alla porta.
Chi ha la virtù per guida va sicuro al suo viaggio.
Chi ha paura degli uccelli, non semini il miglio.
Chi invita la formica d'estate, non va per pane in presto il verno.
Chi lascia stare i fatti suoi per fare quelli d'altri, ha poco senno.
Chi loda uno innanzi che l'abbia praticato, spesso si dà delle mentite a se stesso.
Chi manda la lingua avanti al pensiero non ha del saggio.
Chi mangia a gusto d'altri non mangia mai cosa gli faccia pro.
Chi misura il suo stato non sarà mai mendico.
Chi naviga nel mar delle sensualità si sbarca al porto delle miserie.
Chi non dà la sua mercede all'operaio non ha dell'uomo giusto.
Chi non ha del suo non può darne ad altri.
Chi non può portar la sua pelle è una trista pecora.
Chi numera gli anni fa conto con la morte.
Chi ogni dì si veste di nuovo, grida ognor con il sartore.
Chi pecca, e fa peccare altrui, ha da far due penitenze in una volta.
Chi pone la sua speranza in terra, si discosta dal cielo.
Chi promette nel bosco, deve osservare la parola nella città.
Chi sarà come il riccio, starà sempre sicuro in casa.
Chi si intende di saper nulla, quello è più sapiente degli altri.
Chi si trova senza amici è come corpo senza anima.
Chi sta in sospetto, vada a buon'ora a letto.
Chi ti consiglia in cambio d'aiutarti, non è buon amico.
Chi ti lecca dinanzi, ti morde di dietro.
Chi tira il sasso in alto, gli torna a dare sul capo.
Chi usa la roba in mala parte, alla morte vede le sue partite.
Chi va alla festa e ballar non sa, ingombra il loco e altro non fa.
Chi va in viaggio porti il pane in seno e il bastone in mano.
Chi vincerà il suo appetito sarà un gran capitano.
Chi vuol correggere altri, diasi buon essempio a se medesimo.
Chi vuol moglie per roba, la borsa va a marito.
Chi vuol seguir la virtù, bisogna scacciare il vizio.
Chi vuole salutare ognuno frusta presto la berretta.
Chi è pigro delle mani non vada al tinello.
Chi è scottato dalla minestra calda soffia sulla fredda.
Chi è uso al campo non vada alla corte.
Chi è uso alla zappa non pigli la lancia.
Ciò che non si può vendere si deve donare.
Colui che più in alto siede, sta più in pericolo di cadere al basso e precipitarsi.
La più gran pazzia dell'uomo è il riputarsi savio.
Le risa abondano sempre nella bocca de' pazzi.
Natura mi fece libero, e libero voglio conservarmi.
Non deve cercar di legarsi colui che si trova in libertà.
Non è ingannato se non chi si fida.